Più di 3 miliardi di persone sul Pianeta non hanno accesso all’acqua. Sono gli ultimi dati di un rapporto delle Nazioni Unite. In questi ultimi anni la situazione si è aggravata e la causa è sempre la solita: il cambiamento climatico, e la conseguente siccità ma paradossalmente anche le alluvioni, che alterna l’equilibrio dell’elemento più importante per la nostra vita.
According to @FAO's new #SOFA report, launched on Thursday, 20% of the world's cropland is highly water-constrained.https://t.co/CFLok7Gw0P
— UN News (@UN_News_Centre) November 26, 2020
Nel rapporto State of food and agriculture 2020 della FAO viene fatto notare che la sua mancanza ha effetto anche sulla disponibilità di cibo. Più del 10% delle terre agricole mondiali sono soggette a frequenti siccità e lo stesso avviene con il 14% dei pascoli.
E la concentrazione che avviene in tutto il mondo delle proprietà terriere nelle mani di pochi, non fa che aggravare il problema. In una situazione di scarsità, grandi aziende sottraggono l’acqua per l’irrigazione ai contadini più piccoli.
L’agricoltura che dipende dalla pioggia rappresenta il 60% della produzione globale. Se il clima cambia e non è più possibile affidarsi a questo sistema naturale di irrigazione, la quantità di cibo disponibile è costretta a diminuire.
È importante che i sistemi agricoli siano conservativi, biologici e piccoli. Per questo ancora una volta chiediamo di non ratificare l’ultima PAC.