Dopo il 1º Sciopero Globale per il clima del 15 Marzo 2019 ci siamo messi all’opera per richiedere la dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale.
In data 20 Maggio 2019, il Consiglio del Comune di Milano ha approvato la mozione di Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale (DECA), in risposta alla nostra richiesta.
La mozione approvata impegna il Sindaco:
a dichiarare lo Stato di Emergenza Climatica e Ambientale
e la Giunta:
a predisporre entro 6 mesi iniziative […], in particolare per la riduzione delle emissioni e per l’introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nei settori della Pianificazione Urbana, nella Mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, sviluppando ulteriormente il progetto di Riforestazione Urbana già in atto.
Inoltre impegna il Sindaco, la Giunta e il Consiglio a:
–intensificare il coinvolgimento attivo dei cittadini e associazioni
nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione
– farsi parte attiva presso il Governo e la Regione perché prendano provvedimenti analoghi
Milano, diventa così la prima città in Italia a dichiarare lo Stato di Emergenza Climatica e Ambientale.
Ad oggi, gli impegni presi dal Comune di Milano sono stati disattesi e non si sono di certo dimostrati proporzionali ad uno stato di emergenza dichiarata.
L’attuale pandemia ha reso evidente sia come azioni urgenti possono essere messe in campo quando si tratta un’emergenza come tale, sia di cosa le persone sono disposte a fare quando i propri comportamenti incidono sulla vita delle altre persone.
Il Comune ha inizialmente sottovalutato i rischi della pandemia tanto che il Sindaco il 27 Febbraio lanciava il video #milanononsiferma, diventato subito virale.
Da quel momento, l’unica cosa che non si è fermata a Milano è la diffusione del virus, che ha causato la morte di migliaia di persone.
Riteniamo che questa superficialità abbia caratterizzato anche le scelte politiche NON intraprese dal Comune a tal punto da aver dichiarato un’Emergenza Climatica e Ambientale, ma solo sulla carta! Ad oggi il Comune di Milano continua a perpetrare la stessa posizione come se l’emergenza non esistesse. Un esempio che ci dà delle conferme in questo senso è la decisione, successiva la 20 maggio, di costruire il nuovo Stadio di San Siro, le Olimpiadi 2026, l’approvazione del PGT e le deroghe all’Area B.
Tutti questi progetti o azioni vanno contro a quello che servirebbe per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nella seconda città più inquinata d’Italia e che vede un grado di artificializzazione al 57.5% (superfici con copertura artificiale) al 2018 e in crescita.
Siamo consapevoli che amministrare una città è una cosa complessa e non pretendiamo di avere la soluzione in mano, ma stando ad una semplice constatazione dei fatti da parte del Comune è mancato qualsiasi tipo di impegno nell’informare e coinvolgere la cittadinanza dello Stato di Emergenza Climatica e Ambientale, come invece sta facendo per l’emergenza Coronavirus. Se c’è un’emergenza, come il Comune ha riconosciuto, il primo dovere è fare tutto il possibile per informarne la cittadinanza, perché senza questa informazione non si può attendere una partecipazione attiva e consapevole dei cittadini e delle cittadine alle misure drastiche che devono essere messe in campo e sviluppate. Rispetto alla crisi climatica e ambientale la giunta è stata molto carente, per non dire silente e inerte sia nell’informazione che nel coinvolgimento. È necessario avere un’informazione giornaliera e accurata anche sulle tematiche climatiche e ambientali per sensibilizzare e coinvolgere attivamente la cittadinanza.
Quello che questa pandemia ha fatto capire un pò a tutti è che è ora di mettere in dubbio quello che consideriamo normalità, perchè quella normalità ci sta portando al collasso.
Crediamo quindi che il Comune, nella persona del Sindaco debba smettere di illudere i cittadini sul fatto che si stiano intraprendendo azioni urgenti e concrete per rendere Milano una città migliore, più sostenibile, più ecologica.
Siamo stanchi delle promesse non mantenute, delle favole come il progetto ForestaMI, delle timide misure per contenere il traffico e l’inquinamento come l’Area B che servono solo ad imbuonirsi l’opinione di chi non indaga a fondo in questi temi.
È il paradigma che deve cambiare! E questo cambiamento dovrebbe realizzarsi con il dialogo non solo alle principali organizzazioni e aziende interessate ma di tutta la cittadinanza, con il supporto di esperti indipendenti che non abbiano come come unico mantra l’economia, ma il bene delle persone.
La posta in gioco è la vita e il futuro dell’umanità intera, perché continuare a mettere l’economia davanti alle persone ci avvicina sempre di più al precipizio.
La migliore ricerca scientifica disponibile ad oggi dice che abbiamo pochi anni per evitare il collasso degli ecosistemi, su cui la nostra vita si basa, quindi richiamiamo al dovere delle Istituzioni di proteggere e salvaguardare la salute dei propri cittadini, cercando soluzioni che il modello attuale non può fornire. Ogni luogo deve fare la sua parte, Milano inclusa.
Se invece sarà perpetuato l’approccio di affidare alle aziende, evitando di coinvolgere le maestranze e la cittadinanza, la ricerca delle soluzioni di cui abbiamo bisogno, staremo continuando a fare quello che ci ha portato alla situazione attuale.
Questa pandemia è solo un assaggio delle crisi continue che subiremo per il collasso climatico e ambientale se non cambiamo il prima possibile traettoria.
È la più grande sfida che l’umanità abbia mai dovuto affrontare e nessuno di noi può tenersene fuori, se la vinceremo è perché abbiamo capito come unire le forze di tutti.
Pretendiamo che il Comune di Milano e il Sindaco agiscano per mantenere gli impegni presi lo scorso 20 Maggio per lo Stato di Emergenza Climatica e Ambientale anche facendosi promotori verso la Regione e il Governo di azioni concrete, coraggiose e lungimiranti per il bene di tutti.